Osservazioni comparative
Recentemente (Giugno e Settembre di quest’anno) mi è capitato di osservare
alcune galassie abbastanza deboli, nella costellazione della Corona Boreale, in
alta montagna utilizzando il “Bimbo” il mio Dobsoniano da 508 mm, in condizioni di
seeing e trasparenza atmosferica diverse. Nell’osservare galassie identiche ma in
occasioni diverse, ho fatto un’interessante scoperta: sotto un cielo migliore
non tutte le galassie sono migliorate!
Nel fare questa constatazione bisogna considerare quanto segue; in montagna
(questa è perlomeno la situazione di chi scrive) non ci si reca tutte le notti -
magari! -. Osservando più assiduamente da una certa postazione, in un certo
senso ci “adattiamo” alla postazione stessa. Imparando a conoscere e/o valutare
al meglio le condizioni atmosferiche del nostro sito osservativo, cambiando,
quando la situazione lo dovesse richiedere, l’intero programma della serata, ammesso che
se ne abbia uno naturalmente! Evidentemente la trasparenza atmosferica non è
l’unico elemento di distinguo tra, un’osservazione ben riuscita e un’impresa
fallimentare, altri fattori concorrono; l’ingrandimento utilizzato, tanto per
citarne uno (che è
strettamente correlato alle condizioni di seeing) può contribuire a fare la
differenza, più di quanto normalmente saremmo portati a ritenere.
Questo mese, approfittando di un anticipato tramonto solare, possiamo goderci
comodamente e in prima serata, la vasta costellazione dell’acquario, ammirando uno
tra gli oggetti più splendidi racchiusi entro i suoi confini. Avendo cura di
annotare accuratamente tutto quello che osserviamo, possiamo partire con
interessanti confronti; quest'oggetto basterà a tenerci compagnia per parecchio tempo;
localizzato nella parte nord di questa costellazione, 8° a ovest dalla bella
Sadalmelik (α Aquarii) troviamo uno degli ammassi globulari più belli del
catalogo di Messier: M2. Scoperto da Maraldi l’11 Settembre del 1746, venne
riscoperto indipendentemente da Messier, nel 1760, sempre nello stesso mese. Si
tratta di un oggetto piuttosto grande, ha un diametro di 175 anni luce ed è
composto da almeno 150.000 stelle. E’ un ammasso globulare dalla forma ellittica
distante 37.000 anni luce da noi. La sua luminosità (mv 6,6) lo rende appetibile sotto
qualunque cielo, mentre il suo grado di concentrazione (classe 2) ne
rende la risoluzione meno agevole. Ho osservato questo oggetto praticamente in
tutte le condizioni di trasparenza atmosferica, e con strumenti differenti,
trovandolo sempre molto brillante e, con un binocolo 20X125 ho potuto
intravedere diverse stelline brulicare nel suo vasto alone, in una serata dal
buon seeing, impresa riuscita (con stelline meglio definite sempre grazie a un
ottimo seeing) anche con un buon rifrattore apocromatico da 102 mm con
obbiettivo alla Fluorite. Per
comprendere come il seeing possa influire sull’osservazione di certi oggetti
celesti, possiamo confrontare osservazioni effettuate in condizione di
turbolenza atmosferica differente: “134X – brillante ma essenzialmente nebuloso,
mostra – soltanto a 278X – una granulazione con una manciata di stelline
proiettate sull’alone. Nota: seeing = 4”. (SC dalla mia postazione suburbana il
2 Settembre 1992). Da notare che in un’altra occasione (28 Agosto 1995) sempre
con il medesimo strumento posto nella medesima località, è stato nettamente
risolto in stelle nell’alone a 125X. Vorrei terminare segnalando una piccola
curiosità; qualche anno fa, nell’osservare questo globulare con il mezzo metro
(in alta montagna) ho riportato due impressioni decisamente diverse circa la sua
forma, eccole: “133/200/500X – Questo globulare è veramente splendido,
vedo le stelle fini e colorate, ed è completamente risolto in stelle (colorate!)
già a 133X, anche se a 500X entro praticamente in una regione nucleare
abbastanza concentrata. L’ammasso ha una forma nettamente sferica”. (02 Luglio
2005 – seeing =3/3,5). Oppure: “133X – la visione è decisamente stupenda; le
stelle che si proiettano sulla regione nucleare sembrano galleggiare su un mare
di luce! E’ completamente risolto, si mostra nettamente ellittico, e per
giunta, con la visione distolta, riesco praticamente a entrare all’interno dell'affollatissimo nucleo…”. (08
Ottobre 2005 – seeing =2).
Notiamo che, nella prima osservazione mi sono spinto fino a 500X nonostante il
seeing peggiore. Chiunque volesse esprimere la sua opinione è il benvenuto!
Una piccola curiosità; ho osservato questo globulare nell'ormai lontano 1987,
dalla mia postazione suburbana in condizioni di seeing pessimo, con un'apertura
da 408 mm (Meade DS16 A) non riuscendo a
risolverlo, neppure nell'alone, mentre (più recentemente) osservandolo con uno
S/C da 356 mm (C14), sempre dalla medesima
postazione e in condizioni di seeing pessimo, sono riuscito a risolverlo
nettamente nell'alone! C'è qualcuno per caso tra chi legge che vorrebbe dire la sua?
Al prossimo mese e buone osservazioni a tutti.
|