Lo schema ottico del
riflettore fu ideato da Newton per risolvere il problema dell’aberrazione
cromatica che in una certa misura affligge tutt’ora i telescopi
rifrattori.
Visto che le varie lunghezze d’onda vengono focalizzate dalle lenti in punti diversi
del loro piano focale, creando quei tipici aloni rossastri-violetti intorno
agli oggetti più brillanti e portando via prezioso contrasto alle
immagini, perché non utilizzare una superficie riflettente, visto che le
la legge della riflessione è uguale per tutte le lunghezze d’onda?
Così deve aver pensato Newton. In realtà i primi riflettori venivano
costruiti con rame e stagno, in una lega chiamata speculum, che non aveva
certo le qualità dei moderni vetri con i quali vengono costruiti gli
specchi ed erano lontani dalle prestazioni alle quali siamo abituati oggi.
Tanto per fare un esempio, il telescopio a specchio di Lord Rosse, con ben
180 cm di diametro, costruito sul finire del '800, aveva le stesse
prestazioni di un odierno riflettore da 40/45 cm. Era semmai il cielo ad
essere differente!
Se ben lavorati, i telescopi newtoniani possono
dare superbe immagini planetarie, comunque offrono il meglio di se stessi
sugli oggetti del profondo cielo, ma se è vero come è vero che sono
esenti da aberrazione cromatica sono invece soggetti ad altri tipi di
aberrazioni, quali il coma, (quelli con specchio parabolico), che può
comunque essere risolto con un apposito correttore di coma e l’aberrazione
sferica, per quelli costruiti con specchi sferici. Hanno anche lo
svantaggio dell’ingombro: se per esempio la lunghezza focale si attesta
sui due metri, allora la lunghezza del tubo sarà di due metri effettivi,
ed il
risultato di ciò è che, a meno di non utilizzare combinazioni ottiche
miste o montature Dobson, diametri superiori ai 20/25 cm divengono
praticamente intrasportabili, a meno che non si sia disposti a sudare le
proverbiali sette camicie.
Il DS-16 A è un newtoniano di casa
Meade,
da 408 mm di diametro f4, (primario parabolico) con 1836 mm di lunghezza
focale. Ha un tubo fatto di cartone compresso, e una montatura alla tedesca con stativo a
colonna computerizzabile. Il fuocheggiatore è a pignone e cremagliera da 2” con adattatore
per oculari da 1" 1/4. Il cercatore fornito a corredo è un 8x50. E'
possibile trovarlo anche in versione Dobson.
Prestazioni
Ho avuto modo di usate diffusamente questo strumento, giudicandolo
splendido, (nonostante quanto dirò in seguito sull’ottica), a patto di
non esagerare con gli ingrandimenti. La grande apertura permette di fare
molte cose. Utilizzato sotto un buon cielo è eccellente sulle le nebulose e
le galassie; quest’ultime cominciano a mostrare chiaramente la loro
struttura, mentre le nebulose svelano i loro dettagli più evanescenti. Le galassie nel Leone M65/66/NGC 3628, svelano chiaramente la loro
morfologia, come una debole barra in M66, una forma simile alla fiamma
di una candela in M65, e una regione rigonfia nella regione nucleare
per la 3628 con una timida linea di polveri lungo il suo asse maggiore.
Incantevole visione anche di M42, questa nebulosa mostra una
struttura striata e incredibilmente estesa. La Lagoon nebula mostra
chiaramente il ponte di Herschel (la nebulosa oscura che la divide in due
dandole il nome), con alcuni noduli oscuri che ricordano delle macchiette di inchiostro. Bella
anche M1, dove compaiono - a tratti - i famosi filamenti. Resa decorosa
anche per gli ammassi globulari, a patto di non ingrandire troppo; ingrandimenti sostenuti impastano le immagini. Resa non esaltante per
quanto riguarda Luna e pianeti in generale, un Giove slavato e un
Saturno poco inciso, anche con lo strumento diaframmato. E' comunque
possibile ritenere il DS-16 A un bello strumento, a patto di non essere patiti
dell’alta risoluzione.
Mi è piaciuto
Il
grande diametro e l'alta luminosità. Focheggiatore discreto. Dolcezza
di movimenti. Montatura computerizzabile, molto stabile per l’osservazione
visuale, e accettabile per l’astrofotografia.
Non mi è piaciuto
Scarsa lavorazione ottica, almeno l’esemplare che ho provato, buona per
gli oggetti del profondo cielo a bassi ingrandimenti, scarsa per pianeti e
stelle doppie. Il cercatore fornito a corredo non è all’altezza dello
strumento. Tubo di cartone compresso di dubbia efficacia, a parere di chi
scrive. L'ingombro elevato che lo rende difficilmente trasportabile.
Giudizio:
Superlativo per il profondo cielo.
Nota: Lo strumento non viene più importato
in Italia, ma può essere reperibile nel mercato dell'usato.
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