Agosto è il mese ideale per recarsi sulle grandi alture, la dove solitamente la presenza della neve in altri periodi dell’anno, è fonte di notevole impedimento. Se avremo la fortuna di avere a disposizione una bella nottata, e di essere sotto un cielo, come quello di
Colle del Nivolet, nel Gran paradiso, (2600 Mt.), potremo ammirare la Via Lattea in tutte le sue diramazioni, e osservare ad occhio nudo, oggetti che in condizioni “normali” richiedono l’ausilio di un binocolo o di un telescopio! Ricordo di aver visto
la Via Lattea con venature di color bianco marmo, e la galassia M33 perfettamente visibile ad occhio nudo, proprio al Nivolet. Invito gli amici astrofili a farsi avanti e… buone osservazioni.
M22 – Ammasso Globulare – mv 5,2 – Dim. 24’ – Classe – 7 – Costellazione: Sgr
Sotto un cielo cristallino e limpido, possiamo vedere questo splendido ammasso globulare, (uno dei più belli della sua categoria), perfettamente ad occhio nudo.
E' visibile come un batuffolo dal chiaro aspetto nebuloso, posto verso nord/est rispetto alla stella
Lambda del Sagittario. Si trova in piena Via Lattea e, osservandolo anche con un 10x50 possiamo ammirarlo, sempre come una sfera dall’aspetto nebuloso, in mezzo ad un campo stellare veramente stupendo,
di una ricchezza inimmaginabile. Ricordo che osservando con un 20x80, non riuscivo a capacitarmi come potessero esserci così tante stelle!
“Lo vedo a nord/est della stella 24 Sagittari, di un colore arancione, come una macchia di forma sferica dall’aspetto nebuloso, molto brillante, attorniato da un gran numero di
stelle”. (20x80 sotto un bel cielo suburbano). Per cominciare a risolvere questo globulare, abbiamo bisogno di un riflettore da almeno 114 mm, dove, nelle serate di buon seeing, utilizzando ingrandimenti medio-alti, possiamo notare una forte granulazione con una tenue risoluzione nel suo alone. Uno strumento da 150 mm ci permetterà di risolvere chiaramente gran parte dell’alone.
Riporto di seguito un’osservazione di M22, fatta sotto un buon cielo di montagna con
il superbinocolo 20x125; Da infarto! E’ molto luminoso, vedo una regione nucleare grande e ben sviluppata. Lo risolvo senza nessun problema, (tranne la regione nucleare), sembra composto di una polvere finissima di stelline, che nella parte esterna dell’alone si confondono con le stelle di
campo.
Con strumenti dal diametro generoso, possiamo davvero divertirci, potendo ammirare chiaramente i colori delle sue componenti, e osservando stelle
“fini come aghi, a 97X è addirittura largo!” (Celestron 14 sotto un discreto cielo suburbano).
M8 - Nebulosa ad emissione con associato l’ammasso aperto Ngc 6530 - mv 4,6 – Dim. 90’x40’ – Costellazione: Sgr
M20 – Nebulosa ad emissione/diffusione – mv 7,6 - Costellazione: Sgr
Ci troviamo di fronte a due oggetti veramente spettacolari, che solitamente costituiscono un bel quadretto d’insieme in riprese fotografiche a grande campo, mentre sotto un trasparente e nero cielo, si osservano chiaramente anche ad occhio nudo. M8 si mostra come una chiazza abbastanza luminosa che si stacca dalla
fascia Via Lattea, mentre M20 si vede più piccola e sfumata. Basta il più piccolo dei binocoli per ammirarli entrambi nel medesimo campo, immersi in un mare di stelle. Potremo notare che la
“Lagoon nebula”, (M8), mostra una forma allungata, più brillante, (anche se più sfumata) nella sua parte ovest, mentre ad est risalta maggiormente l’ammasso aperto
Ngc 6530, composto da stelle relativamente brillanti e dall’aspetto un po’ disperso. Binocoli dall’apertura più generosa possono regalarci stupende visioni:
M8 – Appare molto definita, in un campo ricchissimo; netta la parte oscura che la divide in due tronconi, (Laguna), con una coppia di stelle che spiccano nella parte centrale della nebulosità, più ad est vedo Ngc 6530, composto da astri brillanti e colorate – azzurrine -. M20 – appare elongata nel senso nord/est-sud/ovest. Separo molto bene la parte a diffusione da quella ad emissione.
(Binocolo 20x100 a Colle del Nivolet).
Con il 20x125 di M20 si riescono a distinguere le nebulosità oscure che la tagliano in tre parti, giustificandone il nome:
Trifida. Osservando al telescopio si perde facilmente la visione d’insieme, (a meno di non osservare a bassi ingrandimenti e
corte focali), ma ci si guadagna in dettagli: è stupefacente notare che man mano che l’apertura dello strumento utilizzato cresce, aumentano i dettagli! Con un 200 mm, sotto un eccellente cielo, possiamo cominciare a notare dettagli fotografici, sia nell’una che nell’altra nebulosa.
Con aperture da 400 e più mm possiamo cominciare a notare che, la “Laguna” non appare uniforme, e a parte ovest di M8 riusciamo a notare, utilizzando alti ingrandimenti, una parte brillante a forma di clessidra. Tutt’intorno alla Lagoon Nebula vediamo della nebulosità sparsa, e
cominciano ad apparire anche molti noduli oscuri. M20 mostra chiaramente le sue nebulose oscure che la dividono in tre. Anche la parte a “riflessione” comincia a risaltare, sfoggiando una lievissima tinta azzurrina,
(Dobson Ariete da 508 mm).
M11 – Ammasso Aperto – mv 5,8 – Dim. 14’- Costellazione: Sct
Un paio di gradi a sud/est di Beta Scuti, possiamo ammirare un autentico gioiello. Visibile ad occhio
nudo sotto un buon cielo, (apparirà come una parte leggermente più densa della Via Lattea in quella zona), è magnifico in qualunque strumento, anche se per risolvere le sue stelle si rendono necessari diametri da almeno 80/100 mm. Un 10x50, ci rivela un campo stellare molto denso, permettendoci di ammirare alcune nebulose oscure, ma l’ammasso rimarrà nebuloso. Con binocoli fino a 80/100 mm di diametro con una ventina di ingrandimenti, l’ammasso conserva un aspetto sostanzialmente nebuloso, dimensioni più generose possono risolverlo in stelle. Un riflettore da 114 mm ne permette una parziale risoluzione, a patto di utilizzare almeno 150X, (di più non conviene con questo strumento). Con un 150 mm riusciamo finalmente a cogliere la spettacolarità di quest’oggetto,
utilizzando un centinaio di ingrandimenti possiamo ammirare decine di stelline, le più luminose saranno colorate. Ho avuto modo di osservare M11 con il
dobsoniano da 508 mm, per altro dalla mia postazione abituale, (un cielo suburbano spazzato dal vento ma inquinato dalle luci artificiali), trovandolo più bello di una foto a colori! Ovviamente a medi ingrandimenti, (153X), e con una simile apertura, l’ammasso è molto largo, le sue stelle mostrano chiaramente i colori, anche le componenti più fioche, e vedo molti spazi oscuri che sembrano letteralmente “affettare” M11. Consiglio comunque di cercare questo oggetto sotto un limpido cielo di alta montagna, con qualunque strumento,
anche se - ovviamente - potendo disporre di una certa apertura, potremo fare un’esperienza indimenticabile.
M 57 – Nebulosa Planetaria – mv 8,7 – Dim. 70”x150”- mv stella centrale – 15,2 var. - Costellazione: Lyr
Guardando questa nebulosa planetaria, mi vien spesso da pensare a quello che potrebbe accadere al nostro Sole tra quattro miliardi d’anni circa, (beh, milione d’anni in più, milione d’anni in meno), ammesso e concesso che le teorie che riguardano l’evoluzione delle stelle, siano corrette.
Potremmo in teoria osservare questa planetaria anche con un piccolo cercatore, ma
sarà difficile distinguerla come tale con ingrandimenti troppo bassi. Osservata in un binocolo 20x125, sotto un nero cielo di montagna, chi scrive ne riporta la seguente descrizione:
E’ talmente brillante che si confonde con una stella! Si vedono due stelline di mv 8,5 che ne disturbano l’osservazione, poste ai due lati della planetaria. Osservo una ciambellina
dalla forma leggermente ovale. Il foro centrale si distingue appena, perché la planetaria sembra sovraesposta. Il tutto immerso in un mare di stelle fini e colorate… Basta anche un piccolo strumento per farci apprezzare un aspetto a ciambellina. Già con il classico 114/900, possiamo vedere che questa “ciambellina” non è illuminata in maniera uniforme. Aperture da 200 mm in su, ci mostrano che in realtà la parte centrale di M57, ha una sua luminosità mentre la visibilità della stella centrale è argomento assai dibattuto, tra gli astrofili. Riporto di seguito un’osservazione di M57 fatta dall’amico Luciano Spanu, dalla Sardegna, con un riflettore newton
(Sky Watcher) da 200 mm, sotto un cielo di buona trasparenza e con la Via Lattea perfettamente visibile:
33X – Molto bella e contrastata, si vede una ciambellina ovale di colore bianco, con il foro centrale ben evidente.
Nel mio libro, “L’osservazione visuale del cielo profondo” ho riportato che, con un apocromatico da 155 mm, utilizzato sotto un ottimo cielo, (mv limite ad occhio nudo oltre la sesta), a
220X la planetaria era addirittura abbagliante, e a tratti si distingueva la stella centrale… Questa osservazione ha suscitato alcuni dibattiti, secondo i quali, non è possibile vedere la stella centrale di M57 con questa apertura. Ora, la stella suddetta è variabile; possiamo perciò percepirla nei momenti di massimo splendore, e, viste le eccellenti condizioni di cielo, non appare poi un’impresa disperata, riuscire almeno ad intravederla! Con l’Ariete da 508 mm, osservandola sotto un buon (ma non eccezionale), cielo di montagna, potevo notare la stella centrale di M57, a tratti lampeggiante, ma visibile, come poterono confermare altri due osservatori presenti al momento dell’osservazione. Invito pertanto gli amici astrofili a raccogliere questa sfida, e di
constatare direttamente la visibilità o meno, di questa interessante stellina.
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