Osservazioni NOVEMBRE 2006 

Anellini di fumo, eterei momenti dell’evaporazione di stelle ormai stanche di esistere, con la promessa di scomparire presto dalla scena del cosmo, disperdendosi nell’immensità… stelle che ci piovono addosso, inondandoci di splendore!

NGC 2371 – Nebulosa Planetaria – mv 11,2 – Dim. 74"X54" mv stella centrale – 15,5 - Costellazione: Gem
Ecco una nebulosa planetaria dall’aspetto non comune; scoperta da W. Herschel nel 1785. Quando entra nel campo di uno strumento da almeno 200 mm, non si riesce a credere che si tratta di un planetaria! Questa nebulosa presenta due lobi separati, catalogati separatamente: Ngc 2371 e Ngc 2372 (più a nord). Diametri da 200/250 mm la mostrano nettamente elongata (nord/est-sud/ovest), con due differenti noduli. Nelle riprese fotografiche a lunga esposizione, verso nord/ovest-sud/est si vedono due sbuffi nebulosi, somiglianti a due maniglie, invisibili visualmente. L’utilizzo del filtro OIII potrà esser d’aiuto nell’osservazione dei due lobi, un po’ meno per quanto riguarda il debole guscio che le unisce, osservabile con diametri da almeno 400 mm: “le due parti luminose sono inviluppate in un comune alone e, nel centro spicca chiaramente la stella centrale”. (508 mm in alta montagna). Chi ha osservato questa autentica meraviglia e con quale profitto?

M76 – Nebulosa Planetaria (piccola Dumbbell) – mv 10,1 – Dim. 2.7'X1.8' mv stella centrale – 17 – Costellazione: Per
Continuiamo la saga delle planetarie dall'inusuale forma; anche questa, come la precedente, consiste in due differenti sezioni, catalogate separatamente (Ngc 651, nord/est – Ngc 650, sud/ovest). Scoperta da Pierre Méchain nel 1780, con un rifrattore da 3,5 cm, risulta alla portata di un riflettore da un centinaio di millimetri, o un rifrattore apo da 70/80 mm, con un filtro del tipo UHC o OIII. Possiamo rintracciarla 54’ a nord della φ Persei, una bella stella bianco-azzurra di mv 4,1 (var.) e a 12’ verso ovest dalla SAO 22551, una stellina di spiccato colore arancione di mv 6,6.
Con strumenti di questa classe, è possibile distinguere la classica forma di “piccola Dumbbell”, utilizzando ingrandimenti medioalti. Strumenti da 200 mm mostrano diversi particolari, con un chiaro aspetto bipolare, elongata nel senso nord/est-sud/ovest. Con aperture da 250/300 mm è “molto brillante, si vede con facilità estrema ed è immersa in un campo ricco di delicate stelline. Ricorda una miniatura di M27 con una striscia nebulosa biancastra, che la attraversa da nord/est-sud/ovest, più piena nella parte nord”. (SC da 254 mm in alta montagna). Strumenti più grossi (350 mm in su) cominciano a rivelare alcune irregolarità nel guscio di questo splendido oggetto. Osservando M76 con il mezzo metro, ad alti ingrandimenti durante una buona serata, un amico mi accusò di aver messo la colla all’oculare!

M34 – Ammasso Aperto – mv 5,2 – Dim. 35’- Costellazione: Per
L’osservazione di qualcosa di effimero provoca sempre un brivido lungo la schiena, anche se parlare di “effimero” riferendosi a un oggetto astronomico può sembrare un eufemismo! Un ammasso aperto, grazie alla rotazione differenziale della Galassia, ha vita piuttosto breve, astronomicamente parlando s’intende. M34 ha un diametro apparente leggermente più grande della Luna piena, che a una distanza di 1400 anni luce, corrisponde un diametro reale di circa 14 anni luce. Le sue stelle sono disposte regolarmente con un moderato addensamento verso il centro, e poca dispersione in luminosità, tanto che osservandolo attraverso un buon binocolo sembra letteralmente che ci piova addosso. Questo ammasso aperto si apprezza anche al cercatore, dove sembra più ricco! Al telescopio, specie se di diametro generoso, si apprezza la luminosità, nonché il colore delle sue componenti, e si possono gustare diverse doppie poste nei pressi del centro, formate da stelline bianco-azzurre. Buon appetito dunque…

Ngc 7662 - Nebulosa Planetaria (Palla di blu) – mv 8,3 – Dim. 32"X28" mv stella centrale – 13,2 var. - Costellazione: And
Gli oggetti celesti sono belli per differenti motivi: sono eterei, inumani, misteriosi, incredibilmente distanti ma, soprattutto, possiedono una ricchezza pressoché infinita di forme. Ogni qualvolta che osservo una planetaria vengo rapito dalla sua forma, completamente differente dalle altre, ma anche da come cambia al variare dello strumento usato, della qualità del cielo e, non ultimo, dell’esperienza dell’osservatore. Questa planetaria in Andromeda, merita d’essere cercata e gustata fino in fondo con ogni strumento. Inutile dire che una delle caratteristiche più appetibili di quest’oggetto è la sua colorazione; blu ghiaccio, donde il nome “Blue Snowball” per gli inglesi. Posta 2,2° a sud/ovest dalla
ι And, può essere cercata anche con un binocolo dal buon diametro (almeno 65/70 mm), con il quale si potrà notare un effetto blinking alternando visione diretta e distolta. Un osservatore di una certa esperienza, potrà notare, già con un simile strumento, una lieve colorazione bluastra: “si differenzia dalle stelline circostanti, piccola ma ben visibile come una tenue macchietta dal tenue color turchese”. (Vixen 20X125 in alta montagna). Basta qualsiasi piccolo telescopio per vedere la sua colorazione bluastra, “incredibile, avverto una colorazione blu ghiaccio, la planetaria ha forma leggermente ellittica”. (Apo da 155 mm in alta montagna). Diametri importanti, rivelano la sua struttura, permettendoci di vedere alcune striature tra la parte interna e quella esterna. La stella centrale può essere vista (meglio in visione distolta), con aperture da almeno 450 mm ad alti ingrandimenti e senza nessun filtro.

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