Anellini di fumo, eterei momenti
dell’evaporazione di stelle ormai stanche di esistere, con la promessa di
scomparire presto dalla scena del cosmo, disperdendosi nell’immensità… stelle
che ci piovono addosso, inondandoci di splendore!
NGC 2371 – Nebulosa Planetaria – mv 11,2 – Dim. 74"X54" mv stella centrale –
15,5 - Costellazione: Gem
Ecco una nebulosa planetaria dall’aspetto non comune; scoperta da W. Herschel
nel 1785. Quando entra nel campo di uno strumento da almeno 200 mm, non si
riesce a credere che si tratta di un planetaria! Questa nebulosa presenta due
lobi separati, catalogati separatamente: Ngc 2371 e Ngc 2372 (più a nord).
Diametri da 200/250 mm la mostrano nettamente elongata (nord/est-sud/ovest), con
due differenti noduli. Nelle riprese fotografiche a lunga esposizione, verso
nord/ovest-sud/est si vedono due sbuffi nebulosi, somiglianti a due maniglie,
invisibili visualmente. L’utilizzo del filtro OIII potrà esser d’aiuto
nell’osservazione dei due lobi, un po’ meno per quanto riguarda il debole guscio
che le unisce, osservabile con diametri da almeno 400 mm: “le due parti luminose
sono inviluppate in un comune alone e, nel centro spicca chiaramente la stella
centrale”. (508 mm in alta montagna). Chi ha osservato questa autentica
meraviglia e con quale profitto?
M76 – Nebulosa Planetaria (piccola Dumbbell) – mv 10,1 – Dim. 2.7'X1.8' mv
stella centrale – 17 – Costellazione: Per
Continuiamo la saga delle planetarie dall'inusuale forma; anche questa, come
la precedente, consiste in due differenti sezioni, catalogate separatamente (Ngc
651, nord/est – Ngc 650, sud/ovest). Scoperta da Pierre Méchain nel 1780, con un
rifrattore da 3,5 cm, risulta alla portata di un riflettore da un centinaio di
millimetri, o un rifrattore apo da 70/80 mm, con un filtro del tipo UHC o OIII.
Possiamo rintracciarla 54’ a nord della φ Persei, una bella stella
bianco-azzurra di mv 4,1 (var.) e a 12’ verso ovest dalla SAO 22551, una stellina
di spiccato colore arancione di mv 6,6.
Con strumenti di questa classe, è possibile distinguere la classica forma di
“piccola Dumbbell”, utilizzando ingrandimenti medioalti. Strumenti da 200 mm
mostrano diversi particolari, con un chiaro aspetto bipolare, elongata nel
senso nord/est-sud/ovest. Con aperture da 250/300 mm è “molto brillante,
si vede con facilità estrema ed è immersa in un campo ricco di delicate
stelline. Ricorda una miniatura di M27 con una striscia nebulosa biancastra,
che la attraversa da nord/est-sud/ovest, più piena nella parte nord”. (SC da 254
mm in alta montagna). Strumenti più grossi (350 mm in su) cominciano a rivelare
alcune irregolarità nel guscio di questo splendido oggetto. Osservando M76 con
il mezzo metro, ad alti ingrandimenti durante una buona serata, un amico mi
accusò di aver messo la colla all’oculare!
M34 – Ammasso Aperto – mv 5,2 – Dim. 35’- Costellazione: Per
L’osservazione di qualcosa di effimero provoca sempre un brivido lungo
la schiena, anche se parlare di “effimero” riferendosi a un oggetto astronomico
può sembrare un eufemismo! Un ammasso aperto, grazie alla
rotazione differenziale della Galassia, ha vita piuttosto breve,
astronomicamente parlando s’intende. M34 ha un diametro apparente leggermente
più grande della Luna piena, che a una distanza di 1400 anni luce, corrisponde
un diametro reale di circa 14 anni luce. Le sue stelle sono disposte
regolarmente con un moderato addensamento verso il centro, e poca dispersione in
luminosità, tanto che osservandolo attraverso un buon binocolo sembra
letteralmente che ci piova addosso. Questo ammasso aperto si apprezza anche al
cercatore, dove sembra più ricco! Al telescopio, specie se di diametro generoso,
si apprezza la luminosità, nonché il colore delle sue componenti, e si possono
gustare diverse doppie poste nei pressi del centro, formate da stelline
bianco-azzurre. Buon appetito dunque…
Ngc 7662 - Nebulosa Planetaria (Palla di blu) – mv 8,3 – Dim. 32"X28" mv stella
centrale – 13,2 var. - Costellazione: And
Gli oggetti celesti sono belli per differenti motivi: sono eterei,
inumani, misteriosi, incredibilmente distanti ma, soprattutto, possiedono una
ricchezza pressoché infinita di forme. Ogni qualvolta che osservo una planetaria
vengo rapito dalla sua forma, completamente differente dalle altre, ma anche da
come cambia al variare dello strumento usato, della qualità del cielo e, non
ultimo, dell’esperienza dell’osservatore. Questa planetaria in Andromeda, merita
d’essere cercata e gustata fino in fondo con ogni strumento. Inutile dire che
una delle caratteristiche più appetibili di quest’oggetto è la sua colorazione;
blu ghiaccio, donde il nome “Blue Snowball” per gli inglesi. Posta 2,2° a
sud/ovest dalla ι
And, può essere cercata anche con un binocolo dal buon diametro (almeno 65/70
mm), con il quale si potrà notare un effetto blinking alternando visione diretta
e distolta. Un osservatore di una certa esperienza, potrà notare, già con un
simile strumento, una lieve colorazione bluastra: “si differenzia dalle
stelline circostanti, piccola ma ben visibile come una tenue macchietta dal
tenue color turchese”. (Vixen 20X125 in alta montagna). Basta qualsiasi
piccolo telescopio per vedere la sua colorazione bluastra, “incredibile,
avverto una colorazione blu ghiaccio, la planetaria ha forma leggermente
ellittica”. (Apo da 155 mm in alta montagna). Diametri importanti, rivelano
la sua struttura, permettendoci di vedere alcune striature tra la parte interna
e quella esterna. La stella centrale può essere vista (meglio in visione
distolta), con aperture da almeno 450 mm ad alti ingrandimenti e senza nessun
filtro. |