Con i primi caldi si sente il primo, vero, bisogno di evadere verso luoghi più freschi, approfitteremo per godere una bella Via Lattea in alta montagna. La costellazione dello Scorpione comincia a fare capolino all’orizzonte, mentre la costellazione dei Cani da Caccia, così come quella di Ercole, che ospita un buon numero di galassie, appaiono ben alte sulle nostre teste. Se il seeing lo permette proviamo a osservare la più brillante stella dello Scorpione, Antares, potremo avere delle sorprese.
M 94 – Galassia – Tipo Sb – mv 8,2 – Dim. 11,’x9,1’ Costellazione: Cvn
Ci troviamo dinnanzi a un oggetto “strano”; generalmente quando si parla di alta luminosità riferendosi a una galassia, si pensa alla spettacolarità dell’osservazione, ebbene, la 94 è una galassia estremamente brillante
ma estremamente difficile!
Posta circa 3° a nord della stella alfa di questa costellazione (Cor Caroli), un sistema binario di una certa bellezza, essendo la primaria di mv 2,8 (var) e la secondaria di mv 5,6 a 19,3”. La più brillante si osserva di un bel colore azzurro, mentre la compagna mostra una tinta giallastra, da alcuni riportata rossiccia… ma torniamo alla nostra galassia. La sua buona luminosità la rende un oggetto facile anche in un cercatore, e sotto cieli moderatamente inquinati con qualunque strumento. Allo stesso tempo però, la sua abbagliante regione nucleare, la rende un oggetto privo di dettagli, simile a una galassia ellittica. M94 è una spirale vista di fronte, e ha diverse bande di polveri che si proiettano sulle spire, ma riuscire a percepire questi dettagli è tutt’altro che facile. Con strumenti da 200/250 mm, mostra l’aspetto di un globulare non risolto con un nucleo brillantissimo, a partire dai 300 mm in su, ad alti ingrandimenti, dall’alone cominciano ad apparire alcune irregolarità. Osservandola con il mezzo metro potevo vedere che a
133X il suo nucleo è “decisamente brillante, come una stella. Intorno alla regione nucleare vedo emergere alcuni chiaro-scuri, e con la visione distolta noto l’avvolgersi di alcune spire;
stupenda”. Gli astrofili si facciano dunque avanti.
M 106 – Galassia – Tipo Sb+p – mv 8,3 – Dim. 18,2,’x7,9’ Costellazione: Cvn
Questa è una galassia brillante ma, a differenza dell’altra, non nasconde i propri (numerosi) particolari. La si può rintracciare circa 7° a nord/ovest della stella beta di questa costellazione,
(Chiara mv 4,2, di colore giallo) in una zona povera di stelle brillanti. La sua buona luminosità la rende un oggetto facile anche in piccoli strumenti, che la mostrano come una chiazza ellittica, con una regione nucleare ben evidente ma priva di ulteriori particolari. Con strumenti da 250 mm, possiamo cominciare a indovinare una forma a S, (con l’apocromatico da 155 mm, in alta montagna, la forma a S è
palese), dai 350 mm in su diviene “fotografica, nette le spire come le bande di
polveri”. (Celestron 14 in alta montagna).
Con il mezzo metro le spire sono; “pulite, un nucleo brillante ma non puntiforme, con bande di polveri non uniformi, e alcune stelline proiettate sulle braccia. Nelle vicinanze si osservano due galassie; ngc 4248, mv 12,5, e ngc 4217, mv 11,2. Appaiono entrambe elongate, (ngc 4217 è la più ellittica).
(Dobson Ariete 508 mm in alta montagna).
Contrariamente a quanto si crede, non bisogna avvalersi della fotografia per fare incetta di dettagli!
Ngc 6166 – Galassia – Tipo E2p – mv 11,8 – Dim. 2,10’x1,4’ Costellazione: Her
Puntando questo oggetto, siamo “entrati” nell’ammasso di galassie Abell 2199. Per qualche oscuro motivo, gli ammassi di galassie vengono trascurati dalla maggior parte degli osservatori del cielo profondo, e per diversi motivi; sono difficilmente reperibili se non su mappe stellari molto dettagliate, vige l’idea generale che siano oggetti al di la della nostra portata, non sono spettacolari ecc. Niente di tutto quello che ho riportato risponde a verità! Se li andiamo a cercare nelle carte stellari, (o software dedicati),
troviamo, in molti casi che le componenti più brillanti sono alla portata di strumenti da 200/250 mm, e in quanto alla spettacolarità, beh, penso che osservare un gruppetto di galassie, sapendo di spingere il nostro “umile” sguardo verso le profondità siderali a centinaia di milioni d’anni luce di distanza, sia alquanto eccitante! Possiamo rintracciarla a circa 3,5° a nord/ovest del celeberrimo M13, avremo bisogno di un buon 250 mm e un ottimo cielo per poterla staccare, con questo diametro possiamo vedere un lieve batuffolino sferico, circondato da alcune stelline di media luminosità. Un 300 mm ci permetterà di percepirla meglio, e di osservare verso sud la Pgc 58277 di mv 14,3, anche se molto debole.
Con il mezzo metro ne riporto la seguente descrizione: 133X – La vedo immersa in un campo ricco di brillanti stelline, che non arrecano nessun disturbo, è brillante, leggermente allungata. Verso sud, praticamente a ridosso della galassia ne intravedo altre due, con mv intorno alla 15, netta la Pgc 58277. Tutt’intorno ne vedo delle altre, tre, forse quattro, percepite come deboli macchiette; un bel gruppetto di galassie”.
(508 mm in alta montagna).
Netta la sensazione di profondità, da vertigine! E’ ovvio che il diametro dello strumento gioca un ruolo fondamentale, ma oramai è possibile trovare diametri generosi lavorati ottimamente.
Ngc 6144 – Ammasso Globulare – mv 9 – Dim. 9,3’- Classe 11- Costellazione: Sco
Si tratta di un globulare trascurato, la maggior parte degli astrofili preferisce (non a torto) godere dello spettacolo offerto dal vicino M4.
Ngc 6144 lo si può rintracciare circa 1° a nord/est di M4, dove potremo osservare una macchietta nebulosa non particolarmente appariscente. Osservando sotto cieli cristallini d’alta montagna, ne trarremo un certo giovamento. Anche considerando la sua classe di appartenenza, non risulta particolarmente facile staccare le sue stelle, questo anche a causa della bassa declinazione (almeno alle nostre latitudini).
Ho parlato con alcuni colleghi i quali non hanno apprezzato questo oggetto neanche con diametri da 40 cm, ma chi scrive, ha potuto risolvere una parte del suo alone con uno Schmidt-Cassegrain da 356 mm. Come ho riportato nel mio libro,
“…si rendono necessari diametri da 400/500 mm per ottenere una risoluzione più
spinta…”. Fedele a quanto riportato ho puntato il mezzo metro su questo globulare;
133X – Perfettamente risolto nell’alone. 200X – Migliora la risoluzione, non nostra forma
sferica e somiglia a una nocciolina americana! (Ariete 508 mm in alta montagna). E’ da riportare che, al momento di questa osservazione l’oggetto era molto basso sull’orizzonte.
M4 – Ammasso Globulare – mv 5,4 – Dim. 26’- Classe 9 - Costellazione: Sco
“Prima il dovere poi il piacere”. Dopo aver penato con un globulare non proprio facilissimo (ngc 6144), deliziamoci con un autentico gioiello della sua categoria. Oggetto facilissimo, (sotto un cristallino cielo di montagna, potremo staccarlo anche a occhio nudo), possiamo rintraccialo meno d’un grado a ovest di Antares, una bella stella rossa di mv 1,2 (var), nonché una splendida doppia.
(Vedi più avanti).
Data la classe di appartenenza, e la mv delle sue componenti più brillanti (10,8), questo ammasso globulare è tra i più facili da risolvere. Con un binocolo
20X125, sia dall’alta montagna sia dal mio sito suburbano, ho praticamente “spappolato” questo oggetto!
Guardando le fotografie di M4 appare una “striscia” stellare, come una barra centrale, di difficile risoluzione. Osservando M4 con un C14 a 150X lo riporto come;
completamente risolto, vedo una striscia di stelline che lo taglia attraverso la sua regione
centrale. Anche con un newton da 41 cm potevo notare questo “nocciolo duro” di difficile risoluzione. Solo con il mezzo metro, a 133X ho potuto risolverlo completamente in stelle fin dentro il nucleo;
somiglia a un ammasso aperto tanto è largo! (M4, al momento di questa osservazione era praticamente appoggiato sull’orizzonte).
alpha Sco – Antares – mv 1,6/5 – Separazione 2,5” – A.P. 163°
Antares è una stella delle stelle più grandi, se fosse posta al centro del nostro sistema planetario, ingloberebbe il pianeta Marte! Ma l’associazione con il pianeta rosso non finisce qui; il nome greco del 4° pianeta del sistema solare è Ares, Dio della guerra e, come tutti possono vedere è rosso. Anche la stella più brillante di questa ricca costellazione estiva è rossa, tanto rossa da rivaleggiare con il pianeta Marte. Da questo nasce il nome “rivale di Marte” o Anti Ares, quindi, Antares.
Questa stella è anche una bella doppia, anche se tutt’altro che facile, ma non per la separazione, (basterebbe un piccolo rifrattorino), bensì per l’alto divario di luminosità tra le due componenti. Anche la scarsa altezza alle nostre latitudini non gioca a suo favore. Per sperare di doppiare Antares, bisognerà attendere nottate moto tranquille, anche se non necessariamente trasparenti, (ideali sono le calde e offuscate nottate estive in pianura Padana), munirsi di uno eccellente strumento, da almeno 150 mm se rifrattore apocromatico, utilizzando alti ingrandimenti.
Potremo notare, che sebbene la stellina secondaria del sistema abbia una classe spettrale che la colloca tra le stelle calde, (bianco azzurre), la – minuscola – stellina che vediamo baluginare tra i bagliori della primaria, appare verde smeraldo!
[Vedi disegno]. Al momento della realizzazione di questo disegno, (21 luglio 1997), chi scrive si trovava in maglietta, e piedi scalzi, dalla sua postazione suburbana, a mezzanotte! Il cielo era talmente opaco che sembrava di stare su Titano… Ecco la descrizione fatta direttamente all’oculare dello strumento: 84X – Fulgidissima, brilla di colore rosso-arancio; bella ma ancora single. 122X - Si intravede la secondaria, come un minuscolo puntino bianco-verdino, letteralmente affogato nel bagliore dalla primaria. 220x/440X – E’ una bella immagine, un po’ tremolante a causa della scarsa altezza di Antares, la secondaria appare ben staccata; un piccolissimo puntino verde!
Si cerchi e si “spacchi” la bella –nonché enorme – Antares.
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