GENNAIO 2007 

Un cielo cristallino può far perfino dimenticare il freddo, tipico di questa stagione. La mv allo zenit si attesta intorno alla quinta, ma c’è poca umidità, con poca luce diffusa verso l’alto, quindi c’è una buona trasparenza. Guardando verso sud, noto che costellazione della Poppa è in vena di mostrarsi, decido quindi di cogliere al volo l’occasione. L’ammasso aperto M47, con le sue stelle brillanti, rappresenta una forte tentazione; sito 5° a sud di α Mon, una stella arancione di mv 3,9, rende bene sotto qualsiasi condizione di cielo e/o strumento. Divino al binocolo, bello al telescopio, dove si può osservare con profitto sia a bassi ingrandimenti sia a quelli medio alti, non appare particolarmente addensato e le sue stelle sono disposte in forma irregolare. Una delle sue maggiori attrazioni è rappresentata, oltre che dalla lucentezza delle sue componenti, anche dal loro colore; quelle bianco azzurrine, contrastano magnificamente con quelle giallognole e arancioni. Osservandolo al telescopio, mi diverto ad alternare l’occhio ora nel cercatore 9X60, ora all’oculare del 254 mm. Sotto un buon cielo, può essere avvistato anche ad occhio nudo, fu scoperto da Gian Battista Hodierna nel 1654, che lo descrisse come “una nebulosa tra i due cani”, una descrizione abbastanza stramba a mio avviso, vista la dispersione e la buona mv delle stelle di questo ammasso aperto. C. Messier lo scoperse indipendentemente nel 1771, descrivendolo come “composto da stelle brillanti, se comparato con il suo vicino M46”.
Ho osservato questo oggetto con differenti strumenti e da differenti postazioni, notando quanto soffra poco di un cattivo cielo; per favore non mi si fraintenda, non sto affatto trascurando la superiorità di un cielo cristallino, ci mancherebbe! Invito ad osservarlo con binocoli dal piccolo diametro, si potrà notare che appare perfettamente “disegnato” anche a bassi in gradimenti, è questo un suo innegabile fascino. Nonostante sia un ammasso aperto sparso, grazie alla lucentezza, nonché il colore delle sue stelle, riesce a conservare un certo fascino a tutti gli ingrandimenti. Discutendo con vari amici sulla necessità di osservare differenti tipologie di oggetti, ho potuto appurare quanto sia diffusa l’opinione, non completamente errata ma neppure esente da critiche, di utilizzare il telescopio con le caratteristiche più appropriate; a largo campo, dalla lunga focale e via discorrendo. Ovviamente, amici, a chiunque venisse in mente di esprimere una sua opinione sarò lieto di farla conoscere anche agli altri. Personalmente ho potuto sperimentare la bellezza di M47 con diversi tipi di strumenti, dal binocolo gigante; “largo, composto da stelle decisamente brillanti distribuite irregolarmente su un area più grande della Luna piena” (20X100 in alta montagna); al dobson dal buon diametro: “42X – stelle bianco azzurre disposte in forma irregolare. 92X – noto una graziosa doppia nei pressi del centro” (Dobson 254 mm in postazione suburbana); al catadiottrico dalla grande apertura; “97X - favoloso! Mostra la forma di un box, con stelle brillanti variamente colorate” (Celestron 14 in postazione suburbana). La visione più incantevole, da infarto direi, mi è stata offerta, manco a dirlo, dal dobson da 508 mm. E’ veramente difficile descrivere a parole quello che mi apparso all’oculare di questo strumento, dove a bassi ingrandimenti sembrava di guardare all’interno di una di quelle lastre a grande campo del Palomar Observatory Sky Survey (o POSS), con stelle finissime e colorate, anche le più deboli (!); “66X – è uno spettacolo mozzafiato, esibisce stelle colorate, non “calde” come quelle del vicino M41 (C.Ma), ma più ghiacciate e brillanti. C’è n’è qualcuna giallina e, verso il centro si vede una graziosa doppia, con la principale azzurrina e la secondaria giallognola a sud di tre stelle azzurre poste a triangolo, al di sopra si vede una specie di scudo stellare. L’ammasso è molto sparso, condensato verso il centro, irregolare e composto da astri molto brillanti che sembrano galleggiare in un mare di nulla”! (508 mm in alta montagna). Amici, prima di chiudere vorrei segnalarvi un altro paio di oggetti nelle vicinanze di M47: 3’ a nord si trova Ngc 2423 (mv 6,7 – 19’) un ammasso aperto dalla forma irregolare composto da stelle relativamente brillanti e colorate, mentre 2’ a sud/est si trova Ngc 2425 un ammasso aperto piccolo, con le stelle più brillanti di mv intorno alla 12° e 3,3’ di dimensioni angolari. È un tipico ammasso telescopico (del tipo Ngc 2158 tanto per intenderci, anche se non così spettacolare), con forma più regolare rispetto agli altri due, si apprezza meglio al telescopio, meglio se di buon diametro, a ingrandimenti medio alti. Il prossimo mese ci occuperemo del vicino M46. Buone osservazioni…

[ Home ]