Un cielo cristallino può far
perfino dimenticare il freddo, tipico di questa stagione. La mv allo zenit si
attesta intorno alla quinta, ma c’è poca umidità, con poca luce diffusa verso
l’alto, quindi c’è una buona trasparenza. Guardando verso sud, noto che
costellazione della Poppa è in vena di mostrarsi, decido quindi di cogliere al
volo l’occasione. L’ammasso aperto M47, con le sue stelle brillanti,
rappresenta una forte tentazione; sito 5° a sud di α Mon, una stella arancione
di mv 3,9, rende bene sotto qualsiasi condizione di cielo e/o strumento. Divino
al binocolo, bello al telescopio, dove si può osservare con profitto sia a bassi
ingrandimenti sia a quelli medio alti, non appare particolarmente addensato e
le sue stelle sono disposte in forma irregolare. Una delle sue maggiori
attrazioni è rappresentata, oltre che dalla lucentezza delle sue componenti,
anche dal
loro colore; quelle bianco azzurrine, contrastano magnificamente con quelle
giallognole e arancioni. Osservandolo al telescopio, mi diverto ad alternare
l’occhio ora nel cercatore 9X60, ora all’oculare del 254 mm. Sotto un buon
cielo, può essere avvistato anche ad occhio nudo, fu scoperto da Gian Battista
Hodierna nel 1654, che lo descrisse come “una nebulosa tra i due cani”, una
descrizione abbastanza stramba a mio avviso, vista la dispersione e la buona mv
delle stelle di questo ammasso aperto. C. Messier lo scoperse indipendentemente
nel 1771, descrivendolo come “composto da stelle brillanti, se comparato con il
suo vicino M46”.
Ho osservato questo oggetto con differenti strumenti e da differenti postazioni,
notando quanto soffra poco di un cattivo cielo; per favore non mi si fraintenda,
non sto affatto trascurando la superiorità di un cielo cristallino, ci
mancherebbe! Invito ad osservarlo con binocoli dal piccolo diametro, si potrà
notare che appare perfettamente “disegnato” anche a bassi in gradimenti, è
questo un suo innegabile fascino. Nonostante sia un ammasso aperto sparso,
grazie alla lucentezza, nonché il colore delle sue stelle, riesce a conservare
un certo fascino a tutti gli ingrandimenti. Discutendo con vari amici sulla
necessità di osservare differenti tipologie di oggetti, ho potuto appurare
quanto sia diffusa l’opinione, non completamente errata ma neppure esente da
critiche, di utilizzare il telescopio con le caratteristiche più appropriate; a
largo campo, dalla lunga focale e via discorrendo. Ovviamente, amici, a chiunque venisse in mente di esprimere una
sua opinione sarò lieto di farla conoscere anche agli altri. Personalmente ho
potuto sperimentare la bellezza di M47 con diversi tipi di strumenti, dal
binocolo gigante; “largo, composto da stelle decisamente brillanti distribuite
irregolarmente su un area più grande della Luna piena” (20X100 in alta
montagna); al dobson dal buon diametro: “42X – stelle bianco azzurre disposte in
forma irregolare. 92X – noto una graziosa doppia nei pressi del centro” (Dobson
254 mm in postazione suburbana); al catadiottrico dalla grande apertura; “97X -
favoloso! Mostra la forma di un box, con stelle brillanti variamente colorate”
(Celestron 14 in postazione suburbana). La visione più incantevole, da infarto
direi, mi è stata offerta, manco a dirlo, dal dobson da 508 mm. E’ veramente
difficile descrivere a parole quello che mi apparso all’oculare di questo
strumento, dove a bassi ingrandimenti sembrava di guardare all’interno di una di
quelle lastre a grande campo del Palomar Observatory Sky Survey (o POSS), con
stelle finissime e colorate, anche le più deboli (!); “66X – è uno spettacolo
mozzafiato, esibisce stelle colorate, non “calde” come quelle del vicino M41
(C.Ma), ma più ghiacciate e brillanti. C’è n’è qualcuna giallina e, verso il
centro si vede una graziosa doppia, con la principale azzurrina e la secondaria
giallognola a sud di tre stelle azzurre poste a triangolo, al di sopra si vede
una specie di scudo stellare. L’ammasso è molto sparso, condensato verso il
centro, irregolare e composto da astri molto brillanti che sembrano galleggiare
in un mare di nulla”! (508 mm in alta montagna). Amici, prima di chiudere vorrei
segnalarvi un altro paio di oggetti nelle vicinanze di M47: 3’ a nord si trova
Ngc 2423 (mv 6,7 – 19’) un ammasso aperto dalla forma irregolare composto
da stelle relativamente brillanti e colorate, mentre 2’ a sud/est si trova
Ngc 2425 un ammasso aperto piccolo, con le stelle più brillanti di mv
intorno alla 12° e 3,3’ di dimensioni angolari. È un tipico ammasso telescopico
(del tipo Ngc 2158 tanto per intenderci, anche se non così spettacolare), con
forma più regolare rispetto agli altri due, si apprezza meglio al telescopio,
meglio se di buon diametro, a ingrandimenti medio alti. Il prossimo mese ci
occuperemo del vicino M46. Buone osservazioni… |