Febbraio  2011
 

"Astrofilo" … ben più di una semplice parola!



Roberto con il suo telescopio






“Non si finisce mai di imparare” recita il detto … che ben si applica alla nostra bella attività, ma soprattutto, non c’è limite alla disponibilità verso il cielo, da parte di chi è desideroso di osservarne i suoi immensi tesori.
Chi scrive non vuole assolutamente negare l’importanza di una buona strumentazione, con il diametro del telescopio adeguato alle proprie esigenze (tasche e possibilità), corredato con accessori di qualità, atti a spremere al meglio lo strumento principale; ma l’arte di arrangiarsi, dovrebbe far parte del corollario dell’amante di cose celesti. Riscopro – piacevolmente – tramite la lettera (trasformata in un pensiero articolato che esporrò di seguito) di Roberto, un me stesso occupato (oramai più di trent’anni fa!), ad arrabattarmi con soluzioni improvvisate e tutt’altro che definitive, scendendo ai più incredibili compromessi, pur di osservare ciò che il vasto cielo ci mette a disposizione. Si scopre (e quelli di noi che oramai possono guardare nel loro passato, ripercorreranno le loro tappe), uno stato d’animo, in un certo senso avventuroso: “non posso avere lo strumento dei miei sogni … allora trasformerò il telescopio [scalcinato] che possiedo, in ciò che un giorno avrò di diritto”! Che bella soddisfazione quando, quel giorno (che puntualmente giunge), potrò finalmente accostare l’occhio all’oculare di uno strumento di qualità superiore, con un diametro magari importante … me lo sarò guadagnato, in tutti i sensi!

Ed ecco giungere nella mia casella di posta elettronica, una e.mail simile a quelle che ricevo ogni giorno da amici lettori e/o compagni di osservazioni … Simile dicevo, ma per alcune ragioni differente; una lettera di colui che metteva nero su bianco, i propri sogni, ma nello stesso tempo, mantiene lo sguardo fisso sul presente.
Questo mi spinse a invitare Roberto a condividere con chi vorrà leggere queste righe, la sua esperienza.
Un saluto a tutti (un grazie particolare a Roberto) e al prossimo mese!

Ora la “parola” al nostro, che ci racconta la sua interessante esperienza …


 

La mia esperienza


Salve, sono Roberto, uno studente universitario (all’ultimo anno) della Facoltà di Agraria di Viterbo. Ma la mia passione di sempre è l’Astronomia! Infatti sin da ragazzo il mio sogno era quello di poter frequentare all’università, un corso di Astronomia, cosa che ho fatto per un anno circa nella Facoltà di Bologna; ma a causa di alcuni problemi ho dovuto abbandonare quella strada. Nonostante ciò, la passione e il desiderio di conoscere e scrutare le meraviglie celesti è sempre rimasta con me. Purtroppo però le mie osservazioni riguardavano spesso i soliti facili (e famosi) oggetti, convinto che non era possibile spingersi oltre con piccoli strumenti; ma in questo modo la mia osservazione, con il passare del tempo, perdeva sempre più quel suo intrinseco fascino. Così negli anni cresceva in me il desiderio di migliorare e approfondire la tecnica osservativa, soprattutto nei riguardi degli oggetti del profondo cielo (campo da me preferito).
Ultimamente, sbirciando sul sito di Coelum, tra i libri in vendita, mi ha colpito uno in particolare: “L’osservazione visuale del cielo profondo”, di Salvatore Albano. Proprio questo libro sembrava venire incontro alle mie esigenze, ed è bastato leggere qualche descrizione estratta dal testo, per convincermi ad acquistarlo. Ma c’è di più; l’ho trovato così interessante e utile che non ho potuto non acquistare il suo secondo libro: “L’arte di osservare al telescopio”!
Così ho deciso di scrivere a Salvatore (che non conoscevo affatto, prima di veder scritto il suo nome come autore) per ringraziarlo e fargli i complimenti per questi meravigliosi testi. Infatti, oltre al piacere di leggerli, hanno contribuito a riaccendere in me quella passione che con il tempo (e a causa di alcune spiacevoli circostanze) si stava affievolendo. Ed ecco l’invito di Salvatore di scrivere su questo sito per far partecipi i suoi lettori di questa bella esperienza.
Sin da bambino rimanevo meravigliato ogni volta che alzavo gli occhi al cielo; rimanevo catturato sia dallo splendido colore azzurro di giorno, che dalle tante fiaccole di notte. Ho iniziato così le mie prime osservazioni a undici anni circa, con il binocolo 12x50 di mio padre, sia di Luna e pianeti (ricordo che appoggiavo il binocolo impilando vari oggetti … non avendo un treppiede!) sia di ammassi aperti. Che emozioni di stupore, meraviglia, piccolezza … Questa mia passione cresceva a tal punto da rendere inevitabile l’acquisto, a sedici anni, del mio primo telescopio! Un riflettore da 150 mm f/5: purtroppo però la gioia venne presto spenta dal constatare che le ottiche erano danneggiate a causa del distacco del secondario durante il trasporto. Inoltre mi hanno fatto notare che la posizione dello specchio secondario non era corretta (cioè non presentava quel decentramento rispetto al tubo ottico che dovrebbe caratterizzare un f/5) e in aggiunta non era possibile sistemarlo, perché le razze a sostegno del secondario erano fisse … così ho osservato per circa dieci anni con un telescopio non operante secondo le sue vere capacità, e perennemente scollimato; ma la passione e l’attrattiva per il cielo hanno compensato queste carenze di tipo “tecnico”, regalandomi innumerevoli soddisfazioni!
Attualmente sono ancora in possesso di un’ottica da 150 mm (f/5) della ORION (sulla montatura equatoriale del precedente telescopio), acquistato nel ramo dell’ usato (questa volta in condizioni ragionevoli), su suggerimento di un astronomo, direttore di un osservatorio posto vicino casa mia. Così, grazie a questo nuovo strumento e grazie soprattutto ai libri di Salvatore, per me si è aperto un nuovo mondo (o meglio, universo …)! Ora mi diverto a cercare di osservare deboli galassie (sono innamorato del deep-sky) al limite della visibilità del mio strumento (grazie anche al poco inquinamento luminoso di cui godo), e scrutare tutti i possibili particolari (almeno quelli alla portata del mio strumento) sulle nebulose più conosciute, oltre che ammirare più dettagli possibili sui pianeti (memorabile l’opposizione di Giove di quest’anno), sulla Luna ecc …

“Auguro ai miei lettori uno splendido viaggio oltre i confini del sistema solare, della galassia e di se stessi” (S. Albano, L’arte di osservare con il telescopio). Questo viaggio ha da sempre accompagnato le mie osservazioni, soprattutto il viaggio infinito dentro me stesso. Quel sentimento di sproporzione che mi accompagnava da bambino, poco a poco è maturato nel desiderio di capire il senso della vita … Ora, a ventisei anni, ogni volta che mi accosto all’oculare, non posso non esclamare come Leopardi:

 

 “… e quando miro in cielo arder le stelle; dico fra me pensando:

a che tante facelle?

 Che fa l’aria infinita, e quel profondo infinito seren?

 Che vuol dire questa solitudine immensa? Ed io che sono?”

 (G. Leopardi, “Canto notturno di un pastore errante della’Asia” vv.79-89).
 

 

Ha perfettamente ragione Salvatore, nell’affermare che l’osservazione del cielo è una vera e propria arte! Non riesco solo a definirlo come un passatempo, hobby, ecc … ma a me sembra che l’uomo sia spinto verso le stelle, per il de-siderio (che non a caso significa nostalgia delle stelle …) di capire l’origine e il perché di tutto, delle cose e della realtà.
Grazie Salvatore, perché mi hai fatto capire che il miglior telescopio è quello che possediamo e che va sfruttato al massimo delle sue (e nostre) possibilità! Mi hai fatto capire che vale sempre la pena mettersi ad osservare, anche quando le condizioni non sono favorevoli, perché anche se il cielo è unico, ogni notte è diverso, riservando sempre delle piacevoli sorprese ai suoi osservatori. Mi hai fatto capire infine, che bisogna accostarsi all’oculare e al cielo come i bambini, divertiti, si accostano a un regalo, con lo stupore e la meraviglia di osservare quanto è bella la sorpresa! “L’ignoto genera paura, il Mistero genera stupore.” (don Luigi Giussani).

Ancora grazie, perché ho veramente fatto esperienza che si cresce fidandosi e affidandosi all’esperienza di un altro.

 

 

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