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Alcuni momenti della
conferenza
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Era dai tempi dell’Astron (chi
se lo ricorda?), che – almeno per quanto riguarda il nord Italia - non si
vedeva tanta gente, accalcata intorno agli stand, come nella fiera di Erba lo
scorso 14/15 novembre. Una reminescenza piacevole dunque, per chi
(proveniente da Milano o Torino), non è costretto ad affrontare mezza
giornata di viaggio per avere la possibilità di visionare le ultime novità
del mercato, e scorrazzare lungo file di telescopi che, alla stregua dei
“buoni malati” sentiamo la necessità di ammirare.
Così, domenica mattina di buon’ora, assieme agli amici Luciano Spanu e
Luca Boccafogli, sono partito alla volta di Erba, viaggiando in un clima
cupo e uggioso, scaldato però dai nostri entusiasmi!
Tra le iniziative della fiera, spicca quella di Rodolfo Calanca e Angelo
Angeletti, che hanno organizzato una serie di conferenze (ben 17 tra il
sabato e la domenica mattina!), una maratona di relatori, che – a turni di
30’ circa – si sono alternati su un palco ben sonorizzato e in diretta
stream (una delle novità più piacevoli), con l’intento di esporre argomenti
di vario genere anche al
popolo (sempre crescente per fortuna) degli internauti, che hanno potuto
apprezzare le conferenze comodamente da casa, seduti davanti al monitor del
PC, delle quali è possibile visionare le registrazioni al seguante indirizzo
web: http://www.livestream.com/eantv).
I temi trattati sono risultati i più svariati e anche impegnativi, sia per
chi ha visionato le conferenze, sia per chi (tra i quali era presente anche
chi scrive), si è alternato assieme ai colleghi, al microfono della sala
conferenze.
La fiera ha visto molti espositori, e tante sono state le novità presentate
dai vari distributori: alcuni prodotti, davvero innovativi, saranno presentati prossimamente sulla rivista Coelum.
Tra tanta tecnologia, spiccava per contrasto, uno splendido cannocchiale
galileano, portavoce di un’epoca così lontana, ma – forse grazie all’anno
dedicato all’Astronomia – anche così sentita: quel lontano 1609, quando
Galileo con il suo piccolo e rudimentale cannocchiale, così pieno di
aberrazioni, riusciva ad aprire le “strade del cielo”, appiattite da
millenni di dogmi aristotelici, e "spiegazioni del mondo” basate su un senso
comune, rimpicciolito da un’ignoranza di tipo “locale”!
Nella mia conferenza ho potuto toccare temi inerenti l’osservazione diretta
del cielo, portando alcuni esempi di come, una certa mentalità aristotelica,
alberghi anche in alcuni – sedicenti – “astrofili dotti” contemporanei, che
forse (non avendo nient’altro di meglio da fare) vomitano “arringhe del
nulla” sui vari forum!
Ho avuto anche l’occasione (e il piacere), di incontrare alcuni amici,
lettori dei miei libri e dei miei articoli, (è uno di loro a pormi una
domanda alla fine della conferenza), che ringrazio per aver assistito alla
stessa, assieme a tutti quelli che, essendo impossibilitati a recarsi a
Erba, l’hanno visionata tramite il web.
In definitiva, la validità di un certo tipo di attività, arriva da chi
s’impegna direttamente sul campo con il proprio strumento e, per esperienza
diretta (ma soprattutto non razionalizzando una propria incapacità di
vedere), vede con i propri occhi, convalidando l'osservazione di chi (come
me) mette a disposizione altrui, basate su osservazioni dirette con il
proprio strumento, le descrizioni dei vari oggetti celesti.
Per terminare, vorrei condividere con chi legge queste rghe, una e-mail, giunta stamane da un lettore di uno dei miei
libri, (non ne riporto il nome rispettandone la privacy), che mi scrive:
“[la lettura del suo libro] mi ha cambiato profondamente … Prima avevo un
piccolo rifrattore acromatico da 90/910, ora ho acquistato un bel dobson da
16". Con questo strumento ho potuto vedere con i miei occhi quello che ha
scritto nel suo libro: (un telescopio di diametro maggiore è sempre e
comunque migliore di uno piccolo …'); non c'è niente di più vero!!!!".
Questo rappresenta la verifica di un’esperienza diretta, appartenente
dapprima a qualcun'altro, e fatta successivamente propria; la migliore
constatazione della validità di questa bella attività. Ringrazio
profondamente questo lettore (e tanti altri), per aver messo a nudo un
atteggiamento realmente scientifico (verifica diretta delle affermazioni
altrui), e messo a disposizione degli altri,
una "scoperta" che è diventata a pieno diritto sua. Questo la rappresenta la vera essenza,
di ciò che definiamo (a volte troppo ottimisticamente) progresso.
Arrivati alla fine di questa chiacchierata, sento il dovere di rivolgermi a
tutti coloro (e siete stati veramente tanti), che hanno seguito la mia
conferenza: un vivo GRAZIE!
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Luciano Spanu allo stand della Nortek
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Luca Boccafogli nei pressi del "piccolo" riflettore di Marcon
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Il sottoscritto (a sinistra) con Nuccio d'Angelo, nello stand della Deep Sky
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Alla prossima!
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