Chi ama osservare le
meraviglie celesti difficilmente si annoia, ci sono oggetti di ogni tipologia e
colore, in special modo il cielo estivo è colmo di straordinari gioielli da
contemplare e gustare appieno, tra gli oggetti più belli e dalle forme più
varie, ci sono le nebulose planetarie, di cui il cielo estivo è straricco;
l’idea di farne grandi scorpacciate mi sembra buona, forza!
Ngc 6567 – Nebulosa planetaria – mv 11,2 – Dim. 2.8'X0.9' - mv stella centrale –
14.0 - Costellazione: Sgr
Questa bella planetaria si trova in mezzo al famoso “campo dei miracoli”, nella
ricca costellazione del Sagittario, situata a metà strada tra due autentici
gioielli del cielo; M23 (3,57° a sud/ovest) e M25, 4,15° a nord/est. Ngc 6567 è
stata scoperta da Edward Charles Pickering nel 1882, con un rifrattore da 30 cm
di diametro, si tratta di una planetaria molto compatta anche se di buona
luminosità. Un telescopio da 15/20 cm, utilizzato a ingrandimenti medio alti, ci
permette di apprezzarne la sua natura. Per identificare le planetarie compatte è
necessario ingrandire, è questo potrebbe rappresentare un problema per la loro
individuazione, un filtro OIII può essere d’aiuto. Il campo che la contiene è
colmo di minute stelline, con un’apertura da 350 mm si vede “435X con OIII –
anche senza l’aiuto del filtro, bello il campo stellare. La planetaria appare
come una stellina fuori fuoco. L’aggiunta dell’OIII la rende più brillante,
lievemente elongata (nord/est – sud/ovest) azzurrognola e con l’aspetto di una
ciambellina (appena accennato), la stella centrale non è visibile”. (C14 in
postazione suburbana). Chi ha osservato questa planetaria difficilotta?
Ngc 6578 – Nebulosa planetaria – mv 12,9 – Dim. 8.5" - mv stella centrale – 11.8
- Costellazione: Sgr
Situata 1,30° a sud/est della precedente, questa planetaria mostra una maggiore
difficoltà d’osservazione, non soltanto per la mv più alta, ma – soprattutto – a
causa delle sue piccole dimensioni. Per sperare di staccarla dal ricco sfondo
stellare, dobbiamo utilizzare un’apertura da almeno 300 mm a ingrandimenti
medioalti, il filtro OIII potrà risultare di buon aiuto. Mi è capitato di
osservarla, sempre con il C14, dalla mia postazione suburbana, nella medesima
nottata che si riferisce all’osservazione del precedente oggetto, riportando la
seguente descrizione: “435X con OIII – appare anche senza il filtro, ma al
limite; si mostra come una macchietta nebulosa dall’aspetto sfuocato.
L’utilizzo del filtro la migliora un poco, mi ricorda la ngc 6751 nell’Aquila”.
Non ho avuto modo di puntarla con il mezzo metro, ci aggiorneremo.
Ngc 6629 - Nebulosa planetaria – mv 11,3 – Dim. 16"X14" - mv stella centrale –
12.5 - Costellazione: Sgr
Poniamo la nostra attenzione tra i globulari M22 e M28; 1,4°a nord di
quest’ultimo, troviamo questa bella planetaria, spersa in un mare di stelle. Con
un rifrattore apocromatico da un centinaio di millimetri, è possibile scorgere
(anche se al limite) questa planetaria, aiutandosi magari con il filtro OIII.
Sarà meglio utilizzare almeno 70/100X per riuscire a distinguerla dalle numerose
stelline circostanti, saremo in grado di vedere una forma lievemente ovale. Per
cominciare a scorgere qualche cenno di struttura, bisogna utilizzare un’apertura
da almeno 250/300 mm, con ingrandimenti medioalti e filtro OIII; “435X con OIII
– magnifica! Visibile tra due stelline (mv 12,8/12,5) che non arrecano nessun
disturbo, mostra una forma leggermente elongata in direzione nord/sud, con due
sbuffi nebulosi, posti una a nord e una a sud, mostra una colorazione verdastra.
Sembra di notare anche la stellina centrale”. (C14 sotto un buon cielo
suburbano).
Ngc 6664 - Ammasso Aperto – mv 7,8 – Dim. 16’- Costellazione: Sct
La costellazione dello Scudo è famosa per l’ammasso aperto M11, (c’è anche M26),
ma, 33’ a sud/ovest di Alpha Scuti, una stella arancione di mv 3,8, possiamo
trovare questo ammasso aperto, visibile con un binocolo dalle buone dimensioni.
L’ammasso è largo, punteggiato di stelle e si confonde con la ricchezza del
campo circostante. Al telescopio si presenta una certa difficoltà
nell’identificazione, a causa della ricchezza del campo stellare (siamo in piena
Via Lattea), aumentando gli ingrandimenti riusciamo a carpirne la forma: “95X –
è composto da una moltitudine di astri minutissimi – spettacolare; ha la forma
di una farfalla”. (C14 in postazione suburbana con buona trasparenza). Un invito
a non “snobbare” nessun oggetto celeste.
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